Il cambio delle gomme invernali o l’uso delle catene da neve è un argomento di estrema importanza per gli automobilisti italiani. Il 15 ottobre 2023 segna l’inizio del periodo in cui è consentito il montaggio dei pneumatici invernali, ma quando diventa obbligatorio? ❄️
In questo articolo, esamineremo i dettagli delle normative e i vari aspetti da considerare quando si tratta di affrontare l’inverno in sicurezza.
Dal 15 ottobre 2023, gli automobilisti italiani avranno la possibilità di montare i pneumatici invernali sulle loro auto. Tuttavia, l’obbligo entrerà in vigore solo un mese dopo, il 15 novembre 2023. Questa regola è stata istituita per garantire una maggiore sicurezza sulle strade durante la stagione invernale e sarà in vigore fino al 15 aprile 2024.
Le gomme invernali, come suggerisce il nome, offrono una maggiore aderenza al terreno sia su strade innevate che bagnate, grazie a una mescola speciale più morbida. Le catene da neve, d’altra parte, sono più adatte per situazioni di abbondante neve o superfici pesantemente ghiacciate e sono ideali per chi vive in zone con temperature più miti, dove la temperatura non scende sotto i 10 gradi Celsius.
Una terza opzione sono le gomme “4 stagioni”, che offrono un buon compromesso tra le gomme estive e invernali. Queste gomme sono progettate per garantire una tenuta adeguata in diverse condizioni meteorologiche.
L’obbligo di utilizzare pneumatici invernali o catene da neve non è uniforme in tutto il territorio italiano. Le disposizioni variano in base a ordinanze regionali, provinciali o comunali. Tuttavia, la maggior parte delle regioni ha implementato queste normative per migliorare la sicurezza stradale durante l’inverno. L’obbligo non si applica alla Puglia, alla Basilicata e alla Sardegna, mentre la Valle d’Aosta è l’unica regione che richiede pneumatici invernali su tutte le strade.
Circolare senza pneumatici invernali o catene da neve in zone in cui sono obbligatori può comportare multe significative. Le sanzioni variano da 39 a 159 euro all’interno dei centri abitati e da 80 a 318 euro al di fuori dei centri abitati. In caso di recidiva, è previsto un aumento di 85 euro della sanzione e la decurtazione di 3 punti sulla patente.
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